Privacy e Smart City: da comunità intelligenti a città di sorveglianza per mancanza di standardizzazione

Privacy e Smart City: da comunità intelligenti a città di sorveglianza per mancanza di standardizzazione

Come ormai quasi tutti sanno che IT-Alert, il sistema di allarme pubblico del Dipartimento della Protezione Civile, potrà inviare sms ai telefoni presenti in una o più aree geografiche interessate da gravi emergenze o catastrofi di vario tipo, come alluvioni e terremoti. Questa novità ha nuovamente riacceso la polemica su quanto possiamo derogare alla protezione dei nostri dati sensibili per avere città più tecnologiche, le cosiddette Smart City.

Le autorità competenti sottolineano che nello specifico il sistema non viola la privacy ma sicuramente riapre il dibattito sul tema dell’etica.

Smart City è un termine spesso sulla bocca di molti nei dibattiti pubblici ma spesso lontano dalla realtà e senza una standardizzazione precisa.

Una Smart City dovrebbe rappresentare una comunità intelligente in cui l'integrazione tra persone e oggetti porta a risultati ottimali in termini di servizi, gestione del traffico, raccolta differenziata e altro ancora.

Tuttavia, si evidenzia che manca una standardizzazione nella definizione di Smart City e che il concetto non è ancorato a regole fisse. Spesso si immagina una città fortemente interconnessa grazie a sensori, dispositivi e dati, consentendo una comunicazione immediata con i cittadini.

Di fatto tra la teoria e la pratica delle Smart City c’è ancora un divario enorme. Nonostante siano state avviate iniziative istituzionali, come la Global Smart City Alliance (iniziativa che si pone l’obiettivo di facilitare la collaborazione tra città, imprese, istituzioni e organizzazioni internazionali per promuovere lo sviluppo delle smart city in tutto il mondo), istituita dall’World Economic Forum, che mira a creare un quadro guida per le comunità intelligenti, queste rimangono principalmente sulla carta senza una vera applicazione pratica nella realtà.

La mancanza di standardizzazione e la disconnessione tra teoria e pratica, porta di fatto al rischio che le Smart Citypossano diventare strumenti di controllo e sorveglianza piuttosto che comunità intelligenti che migliorano la qualità della vita dei cittadini.

Per affrontare il problema della mancanza di standardizzazione nel concetto di Smart City, possono essere adottate diverse strategie:

  1. Definizione di linee guida e standard: è importante che organizzazioni internazionali, governi e istituti di ricerca lavorino insieme per sviluppare linee guida e standard comuni per le Smart City.
  2. Collaborazione tra le città: le città dovrebbero condividere le proprie esperienze e conoscenze nell'implementazione delle soluzioni smart per favorire lo scambio di best practice, consentendo di apprendere dagli errori e di adottare approcci comuni.
  3. Coinvolgimento dei cittadini: i cittadini dovrebbero essere coinvolti attivamente nelle decisioni riguardanti lo sviluppo delle Smart City, magari attraverso consultazioni pubbliche, incontri informativi, piattaforme online e altre forme di coinvolgimento. La partecipazione attiva e il coinvolgimento dei cittadini sono essenziali per garantire la protezione della privacy nelle Smart City.
  4. Test e valutazione: prima di implementare soluzioni Smart su larga scala, è consigliabile condurre test pilota e valutazioni approfondite per comprendere l’efficacia, l'efficienza e l’impatto delle tecnologie proposte. Questo permette di identificare gli ostacoli e le sfide, apportare miglioramenti e adattare le soluzioni alle specifiche esigenze della città.
  5. Scambio di conoscenze e formazione: è importante promuovere il continuo scambio di conoscenze tra i professionisti delle Smart City. Ciò può essere realizzato attraverso conferenze, workshop, corsi di formazione e piattaforme di condivisione online.

Affrontare la mancanza di standardizzazione richiede un impegno collettivo da parte di diverse parti interessate, compresi governi, organizzazioni internazionali, amministrazioni locali, cittadini e professionisti. Promuovere una maggiore collaborazione, coinvolgimento e condivisione delle conoscenze può contribuire a stabilire un quadro comune e sostenibile per le Smart City.

Inoltre è fondamentale garantire il consenso informato e trasparente dei cittadini per la raccolta e l'uso dei loro dati personali. Le amministrazioni locali devono informare i residenti sulle finalità specifiche della raccolta dei dati e ottenere il consenso esplicito quando necessario. Infine, devono adottare misure per garantire la sicurezza dei dati, prevenendo accessi non autorizzati e violazioni della privacy.

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